Riforma dei commercialisti: tirocinio durante gli studi e nuove regole per l’abilitazione
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge delega che ridisegna l’accesso e l’esercizio della professione di dottore commercialista ed esperto contabile. Una riforma attesa da oltre vent’anni, che introduce procedure più snelle e consente di svolgere il tirocinio direttamente durante il percorso universitario, velocizzando così il percorso verso l’abilitazione.
Il provvedimento, composto da tre articoli, prevede che entro dodici mesi dall’entrata in vigore venga emanato un decreto legislativo con l’obiettivo di aggiornare un comparto che in Italia conta circa 120mila professionisti. Non si tratta di ampliare le competenze, ma di ordinare e razionalizzare quelle già riconosciute da precedenti interventi normativi, come il Codice della crisi d’impresa, la riforma Cartabia sulla giustizia e la recente revisione fiscale.
Un altro punto centrale riguarda l’attività in forma associata o societaria. I dati delle casse di previdenza segnalano infatti che chi lavora in team registra un reddito medio 2,4 volte superiore rispetto ai professionisti con studio individuale. Il riordino comprenderà anche la disciplina delle specializzazioni, le norme sulle incompatibilità e la possibilità di deroghe temporanee in casi specifici.
La riforma dovrà inoltre rispettare la legge sull’equo compenso del 2023: sarà un decreto ministeriale, su proposta del Consiglio nazionale della categoria, a definire i parametri per la determinazione degli onorari, anche per le prestazioni svolte in forma aggregata.
Il presidente nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, ha espresso soddisfazione per l’avvio del percorso che – sottolinea – rappresenta “una vera e propria riscrittura della carta d’identità della professione, necessaria per garantire il ruolo centrale dei commercialisti nel sistema economico e fiscale in continua evoluzione”.
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