L'argento di Vanessa Ferrari, più forte di tutte le difficoltà - NOC Press

L'argento di Vanessa Ferrari, più forte di tutte le difficoltà

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A trent'anni l'atleta bresciana corona il sogno di una vita. Finalmente per lei c'è una medaglia olimpica. Solo l'americana Jade Carey davanti a lei. Alle spalle decine di infortuni e una storia che trova il suo lieto fine.


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È finalmente la prima parola che viene in mente. Vanessa Ferrari è d’argento nel corpo libero della ginnastica artistica a Tokyo 2020. Alla quarta Olimpiade arriva la prima medaglia per la più grande delle ginnaste italiane. Per la bresciana è la medaglia del riscatto dopo una vita di infortuni, dopo i quarti posti olimpici delle precedenti edizioni, ma anche dopo aver dimostrato di essere una Iron Lady, una donna di ferro.

Non si è mai abbattuta Vanessa Ferrari, ha ricominciato ogni volta.

Dopo gli infortuni, dopo il lockdown, dopo il Covid. Si è allenata anche nel garage di casa allestito a palestra. Niente poteva fermare Vanessa.

È la medaglia più bella della carriera infinita di Vanessa Ferrari. Per una ginnasta restare in pedana fino a trent’anni è utopia. Arrivare a vincere una medaglia è da miracolo. Non c’è niente di miracoloso in lei: ci sono lavoro e determinazione infiniti, come la sua carriera.

Per la Ferrari è un esercizio perfetto quello della medaglia, premiato con il miglior voto nell’esecuzione, 8,3. Il punteggio è 14.200 dietro al 14.366 dell’americana Jade Carey sulle notte di Con te partirò di Andrea Bocelli. Bronzo pari merito per la giapponese Mai Murakaim e la russa Angelina Melnikova.

Per la ginnastica azzurra è la 29esima medaglia olimpica, soltanto la seconda però al femminile dopo quella ottenuta nel 1928 dalla squadra.

«Finalmente ce l’abbiamo fatta. Ero felicissima di aver fatto tutto quello che dovevo fare, come lo avevo sognato. Ho preso tutto, gli arrivi, i salti artistici, il giro, la coreografia che volevo emozionasse tutti quelli che mi guardavano e la giuria e spero di esserci riuscita, sono contenta di come ho fatto l’esercizio».

La dedica è per tanti. «Tutti quelli che mi hanno sostenuto, ma soprattutto coloro che hanno creduto in me quando neanche io ci credevo. Quando tutti pensavano che non sarei tornata e non ce l’avrei fatta, a quelle persone che mi hanno presa da zero e riportata fino a qua».

La carriera di Vanessa non finisce qui. Adesso ci sono le vacanze poi se ne parlerà, ma lei puntava all’ora e potrebbe cercare di prenderlo fra tre anni a Parigi.


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