Fuga pensioni all’estero, controlli rafforzati dell’Inps: come funziona l’accertamento - NOC Press

Fuga pensioni all’estero, controlli rafforzati dell’Inps: come funziona l’accertamento

 



L’Inps ha deciso di intensificare i controlli sui pensionati che risiedono all’estero, con l’obiettivo di prevenire pagamenti non dovuti. Si tratta di una misura che rientra nel cosiddetto accertamento dell’esistenza in vita, una procedura periodica che coinvolge migliaia di cittadini italiani che hanno scelto di trasferirsi oltre i confini nazionali.

Dopo una prima fase di verifiche nei Paesi del Nord e dell’Est Europa, l’attenzione si sposta ora sui residenti negli altri Stati europei, oltre che in Africa e Oceania. A gestire le operazioni sarà Citibank N.A., incaricata dall’Inps di inviare le comunicazioni a partire dal 17 settembre 2025. I destinatari dovranno restituire l’attestazione compilata entro il 15 gennaio 2026, come stabilito dal messaggio Inps n. 2624.

Come avviene la verifica

Ogni pensionato riceverà una lettera esplicativa e un modulo standard tradotto nella lingua del Paese di residenza. Per la Svizzera, ad esempio, la documentazione sarà disponibile in italiano, francese e tedesco. Oltre al modulo, sarà richiesto di allegare la copia di un documento di identità valido.

I canali messi a disposizione sono tre:

  • invio del modulo cartaceo alla casella postale nel Regno Unito indicata da Citibank;

  • riscossione di almeno una rata di pensione presso un’agenzia Western Union entro il 15 gennaio;

  • utilizzo del portale online di Citibank, disponibile per i residenti in Australia, Canada, Regno Unito e Stati Uniti.

Cosa accade in caso di mancata risposta

Chi non presenterà la documentazione entro la scadenza vedrà il pagamento di febbraio 2026 erogato soltanto in contanti tramite Western Union. Se la somma non verrà riscossa o l’attestazione non arriverà entro il 19 febbraio, la pensione sarà sospesa a partire dal mese di marzo.

L’Inps ha inoltre previsto verifiche a campione che potranno coinvolgere pensionati residenti in qualsiasi parte del mondo, indipendentemente dall’area geografica, così da ridurre il rischio di erogazioni indebite e di successive procedure di recupero.

Un fenomeno in crescita

Il trasferimento dei pensionati italiani all’estero è in costante aumento. Secondo l’ultimo rapporto Inps, in 15 anni il numero è triplicato: nel 2024 i pensionati residenti oltre confine erano circa 228.600. Nello stesso anno, 37.825 persone hanno scelto di spostare la propria residenza fuori dall’Italia, attratte da fattori fiscali, climatici e sociali.

Le destinazioni più richieste sono Spagna, Portogallo e Svizzera. La Spagna, in particolare, ha accolto circa 2.800 pensionati italiani tra il 2010 e il 2024, soprattutto provenienti dalla Lombardia. Qui pesano la vicinanza culturale, la presenza di comunità già consolidate e le condizioni climatiche favorevoli.


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