Baciami ancora: i mille volti del bacio e il piacere che accende i sensi
Rubrica: Falli tuoi – NOCPress
Il primo bacio non si scorda mai. Ma neanche il secondo. O quello dato in un vicolo buio, rubato d’impeto dopo una discussione. O quello lento, umido, desiderato da ore. Il bacio è la scintilla primordiale, il gesto che racconta più di mille parole, quello che – senza bisogno di spogliarsi – può far tremare le gambe.
Baciare è un’arte, ma anche un istinto. C'è chi lo fa con dolcezza, come se accarezzasse l’anima. Chi lo trasforma in un morso, chi lo fa diventare fame. Lingue che si intrecciano, respiri che si rubano, bocche che si studiano come fosse la prima volta, ogni volta.
Ci sono baci che tolgono l’aria e baci che la restituiscono. Baci lenti e profondi, quelli da letto disfatto e lenzuola annodate. E poi quelli leggeri, da muro in discoteca, veloci e rubati, ma che lasciano un segno più di un amplesso.
Il piacere di un bacio sta tutto lì, nella sua imprevedibilità . A volte eccita più una lingua sfiorata che un’intera notte a letto. È il preambolo, ma può anche essere l’apice. C’è chi viene con un bacio. Già . E c’è chi non sa più baciare. Peggio.
Ci siamo mai chiesti che tipo di bacio ci piace di più? Quello in cui si sentono i denti? O quello dove la lingua danza piano? O quello all’orecchio, con un sussurro che scatena brividi nelle mutande? O il bacio a sorpresa, che scoppia come uno schiaffo e finisce con un respiro all’unisono?
Ogni bacio è un racconto, una confessione. E nel baciare – se lo si fa con intenzione – c’è tutto il nostro modo di amare, di toccare, di desiderare. In un bacio c’è il sesso, c’è il romanticismo, c’è la voglia di lasciarsi andare.
C’è il corpo che chiede il permesso prima di avanzare. O che, semplicemente, dice: “ti voglio”.
Allora... tu come baci?







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