"Amazon? No, un centralino-truffa": così mi hanno svuotato la carta - NOC Press

"Amazon? No, un centralino-truffa": così mi hanno svuotato la carta

 




Era un giovedì mattina come tanti. Marta, 31 anni, grafica freelance, stava lavorando davanti al computer quando il telefono squillò. Sul display: “Amazon Customer Service”. Il numero era reale, o almeno così sembrava.

Dall’altro capo una voce gentile, dal tono professionale e privo di accento straniero, disse:

“Buongiorno signora, la contattiamo per un’anomalia nel suo account Amazon. Risulta un ordine da 894,00 euro per un iPhone 15 spedito a un indirizzo in Romania. È corretto?”

Marta sobbalzò. “No, assolutamente no! Non ho ordinato nulla!”

“Perfetto, allora blocchiamo subito l’operazione. Ma prima abbiamo bisogno di verificare la sua identità per motivi di sicurezza: le chiedo cortesemente i dati della carta associata all’account.”

E così, presa dal panico, senza pensarci troppo, Marta fornì numero della carta, data di scadenza e codice CVV. Pochi minuti dopo ricevette tre notifiche di pagamento da siti mai sentiti prima: uno in Lituania, uno in Russia, uno alle isole Mauritius.

In totale, 1.748 euro bruciati in 15 minuti.

La truffa del "falso operatore Amazon"

Quella subita da Marta è solo una delle centinaia di truffe che ogni giorno colpiscono gli utenti italiani tramite una tecnica chiamata vishing (voice phishing):
chiamate truffaldine da numeri apparentemente legittimi, dove criminali si spacciano per operatori di banche, servizi clienti o enti pubblici.

Grazie a tecniche di spoofing telefonico, riescono a far comparire sul display nomi come “Amazon”, “Poste Italiane”, “Banca Intesa” o “Agenzia delle Entrate”. Ma dietro non c'è nessun operatore reale: solo call center truffaldini, spesso all'estero, che pescano vittime tra chi si fida della tecnologia.

Come difendersi

  • Amazon (e nessun’altra azienda seria) non chiede mai i dati della tua carta per telefono.
  • Se ricevi chiamate sospette, riaggancia subito e contatta il servizio ufficiale tramite l’app o il sito.
  • Verifica sempre l’URL dei siti da cui acquisti: anche un solo carattere diverso può nascondere una trappola.
  • Attiva notifiche di sicurezza dalla tua banca e imposta limiti per i pagamenti online.

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Rubrica a cura della redazione NOCPress – “Occhio alla Truffa”, ogni settimana un caso reale di inganno digitale.

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