ISTAT pubblica i dati di novembre sulla fiducia dei consumatori - NOC Press

ISTAT pubblica i dati di novembre sulla fiducia dei consumatori






CODACONS: Il caro-prezzi fa crollare la fiducia delle famiglie, pessimo segnale per i consumi




In base ai dati pubblicati dall'Istat che riguardano Novembre 2021 ed in particolare "La fiducia dei consumatori e delle imprese" emerge che l’indice di fiducia delle imprese rimane sostanzialmente stabile, riflettendo andamenti eterogenei di giudizi e aspettative tra i comparti economici indagati, mentre l’indice di fiducia dei consumatori registra una diminuzione, rimanendo comunque su livelli storicamente elevati. Tra le nove serie componenti, peggiorano le aspettative sulla situazione economica del paese, quelle sulla situazione economica della famiglia e le opinioni sulle possibilità future di risparmiare. Con riferimento ai giudizi, emergono peggioramenti di quelli sul bilancio familiare e sull’opportunità attuale all’acquisto di beni durevoli.

Secondo una nota diffusa dal Codacons alle famiglie preoccupa non solo l'aumento dei contagi, ma l'aumento delle bollette che comporta una preoccupazione per le famiglie che si riflette su una contrazione dei consumi e degli acquisti e che determina di fatto una previsione non certo rosea tenendo conto delle prossime festività natalizie.

Il  Codacons, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat: “Dopo un periodo di forte crescita dell’indice della fiducia dei consumatori, si registra sia ad ottobre che a novembre una evidente diminuzione che non è certo un buon segnale per il futuro del paese – spiega il presidente Carlo Rienzi – Le famiglie sono estremamente preoccupate non solo dalla risalita dei contagi, ma anche e soprattutto dai rincari delle bollette e dal caro-prezzi che sta portando in Italia ad una ondata di aumenti dei listini in tutti i settori, dai carburanti agli alimentari”.

“Una situazione che si riflette sul clima di fiducia che, come noto, influisce sulla propensione alla spesa dei consumatori nel breve periodo – prosegue Rienzi – Di fronte a tutto ciò il Governo resta a guardare, e non adotta alcun intervento per calmierare l’escalation dei carburanti alla pompa e limitare la preoccupante crescita dei prezzi al dettaglio”.




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