Editoriale: vaccino si, vaccino no..."quando l'Industria viene spacciata per Scienza” - NOC Press

Editoriale: vaccino si, vaccino no..."quando l'Industria viene spacciata per Scienza”



L'EDITORIALE


Partiamo dal presupposto che il vaccino non è l'assunzione di un caffè o un bicchier d'acqua, ma è un mini intervento poiché viene inoculato un agente patogeno, quindi la scienza dice che si hanno delle reazioni e questa non è fantasia.

Pertanto, se il rapporto beneficio rischio è a favore, quindi piccolo rischio, o medio rischio a grande beneficio come fu per il vaiolo, beh! Perfetto, ben venga il vaccino, o domani speriamo non venga mai un epidemia di ebola con il 100% di letalità, allora, si vacciniamoci eccome.

Ma se invece oggi il rapporto di rischio è molto alto, e vedremo il perché, beh! Con il vaccino il “beneficio” è zero, vorremmo capire e chiedere ai signor “luminari”, qual è il beneficio, perché all'inizio tutti dicono che il vaccino impedirà di infettarsi, e questo non è vero, perché nessun vaccino impedisce questo. Il vaccino semplicemente ti da degli anticorpi, per cui se tu prendi il patogeno hai più capacità di reazione, e fin qui ci siamo. Allora Ci dicono appunto che sarà un infezione più lieve, e questa è la versione ultima che i più diffondono.

Ma una domanda ci sovviene lecita, ma quando inizia un infezione di per se è sempre lieve, quindi nella prima fase lieve, come gli anglosassoni la definiscono “mild”, se curata in tempo, la cosa si risolve e senza il bisogno di vaccinarsi. Quindi torniamo al beneficio zero di cui parlavo in precedenza. Un vaccino questo del tutto inutile. Lo dice la letteratura, lo dice il buon senso e l'esperienza sul campo di quei medici zittiti nel dire sacrosanti pareri che discordano con l'opinione di chi oggi attua “terrorismo psicologico” alla corsa al vaccino su scala planetaria.

Certo è che se si terrorizza la gente con questa paura mediatica, allora si che tutti corrono a vaccinarsi.

Però attenzione, il rischio invece altissimo che fra i tanti rischi, il più importante è il potenziamento dell'anticorpo che in inglese porta la sigla di ADE, (Antibody-dependent Enhancement. Il fenomeno biologico di cui parliamo oggi si chiama Antibody-Dependent Enhancement (ADE) ed è una delle ragioni per cui un vaccino promettente può risultare inefficace, qualora non vengano sviluppati gli anticorpi “giusti”)



Tutti sanno nel mondo scientifico ed è risaputo che i virus si chiamano RNA a catena singola come appunto il Coronavirus che sono soggetti ad un rischio di ADE elevatissimo per loro stessa natura, in quanto come già detto da molti, sono virus a quasi specie, in mutazione continua che si adattano all'ambiente per creare una nuova specie virale, è la natura del virus stesso. E questo vale per tutti i coronavirus, quindi SARS, Covid-19, ebola, HIV e via discorrendo. E su questi pare ardua se non impossibile “fabbricare” vaccini. La gente dovrebbe chiedersi come mai visto che l'HIV appartiene a questo gruppo è da quarant'anni che c'è l'AIDS che è ben più pericoloso dell'attuale infezione, che tra l'altro ha fatto milioni di vittime in tutto il mondo, e ne continua ancora a fare, come mai che ancora ad oggi non sono riusciti a fare un vaccino? Come mai in vent'anni non abbiamo ancora un vaccino per la SARS? Come mai tre o quattro anni fa cominciarono le campagne vaccinali per la dengue (Di origine virale, la dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare) e sono tutti morti, rinunciando alla campagna vaccinale semplicemente esprimendo a livello mondiale un “non si può” bisogna rassegnarsi all'idea di avere attualmente un vaccino valido. Invece com'è che in pochi mesi in questa situazione, Ci dicono che hanno trovato un vaccino sicuro ed efficace? Sembra un pochino un controsenso, ma infatti alcuni sostenitori del no lo descrivono in modo alquanto semplice dicendo che questi tipi di virus RNA a catena singola, quando infettano la persona, possono (ma non sempre) creare degli anticorpi subottimali che o sono troppo pochi o troppo deboli al virus, poi in seguito la stessa persona “rincontra” il virus, che non è lo stesso in quanto in fase di cambiamento, che è quasi uguale ma che va a potenziare gli anticorpi subottimali, e quindi può succedere che il virus viene agganciato dall'anticorpo e trasportato nei macrofagi e nelle altre cellule presentanti l'antigene che all'interno normalmente deve essere spezzettato per poi i suoi antigeni messi sulla superficie del macrofago vengono presentati ai linfociti che sono il sistema immunitario del nostro organismo che poi costruiscono gli anticorpi. E questo nell'ADE non avviene, perché il virus non viene frantumato e bensì, comincia a replicarsi all'interno del macrofago, e questo è gravissimo perché vuol dire che quel patogeno ha infettato il nostro sistema immunitario, ovvero, sfugge al controllo del sistema immunitario, si rafforza e quando esce devasta e fra le tanti gravi cose, può causare la polmonite eosinofila difficile da curare. Quindi il fatto che si replichi il macrofago e si blocchi la produzione di interferone 1 è gravissimo. E questo è all'ABC della scienza medica, non si sta inventando nulla, però questo alla gente non lo dicono.

Pertanto, il paziente dovrebbe avere la giusta informazione e una comprensione adeguata di essere sottoposto a questo tipo di rischio, ma non lo dicono, bisognerebbe divulgare la corretta informazione sui rischi, ma alla gente queste cose non le dicono.

Ricordiamo che gli attuali vaccini sono tutti modellati sulla sequenza wuhan 1 che è quella che la Cina diede al mondo e che il virus attuale non è più lo stesso selvatico della sua origine in quanto con il tempo è mutato.

Si muore con le tromboembolie e ci si stupisce, è chiaro che se si inietta la proteina spike che di per se produce tromboembolie ed è cardiotossica e neurotossica, e questo si sa, potete chiederlo agli esperti e se affermano il contrario stanno mentendo sapendo di mentire. Quindi se si inietta la spike e dopo qualche tempo il paziente ha una tromboembolia, la scienza medica non può non negare che a provocarla è stata l'iniezione. Ma quando si parla di dati, la scienza e gli istituti di statistica fanno riferimento ai soli morti e non a quanti hanno avuto un ictus o paresi facciali, quelli, non sono censiti, o meglio, non meritevoli di essere divulgati. E qualora qualche ostinato giornalista o medico si prodiga nella ricerca dei dati, “loro” diranno sempre che il tasso di mortalità per l'inoculazione del vaccino ricade nella statistica dello 0,1% che se si prende come esempio la sola Germania che di abitanti ne ha 80 milioni, si può ben capire che lo 0,1% non sono pochi ma una ecatombe con 80 mila morti. Che sono gli stessi numeri causati dall'epidemia stessa, quindi che senso ha? E queste non sono invenzioni ma pura e semplice logica.

Chi dice che il vaccino dopo l'inoculazione e a distanza di anni non crea problemi, prima di tutto dovrebbe accertarlo ad personam e poi garantire e non si sa sulla base di quale studio scientifico (che non ce) che nei prossimi 10 anni il paziente non avrà conseguenze gravi.



Loro i promotori del si dicono, “stai tranquillo” perché la scienza ti dice che non ci sono rischi. Beh! Signori, non lo dice la scienza ma lo sta dicendo l'industria farmaceutica e sono due cose ben diverse, viene spacciata l'industria per scienza. L'industria caldeggia, “e per forza”, lo ha fatto lei il vaccino, quindi ti dirà che il suo prodotto è sicuro, in sostanza è come se andassimo dal macellaio a chiedere è buona la tua carne. Ma la scienza a riguardo sta tacendo, non si sta pronunciando perché non ha elementi per farlo, per poter valutare, perché tutto nuovo.

Basti pensare che la sperimentazione per alcune industrie termina nel 2023 e chi sta facendo i vaccini adesso, non sta facendo altro che fare la sperimentazione della fase 3 del vaccino, in sostanza fa da cavia, basta saperlo e vissero tutti felici e contenti, perché nasconderlo.

Altro dato allarmante è lo studio fatto da Peter Doshi in un editoriale del 4 Gennaio di quest'anno ha scritto che lui è riuscito, come altri scienziati a controllare le 92 pagine di report di un vaccino (perché non divulgabili al pubblico) e facendo i dovuti calcoli, Doshi ha potuto constatare degli errori (voluti o meno questo non si sa) sulla pretesa efficacia di un vaccino che l'industria dichiarava essere utile al 95% ma che dagli studi approfonditi da Peter Doshi risultano essere “buoni” per il solo 29% e pertanto essendo al di sotto della soglia di efficacia del 50% non avrebbero avuto diritto all'approvazione e alla messa in commercio.

Quindi di fatto abbiamo ad oggi dei vaccini inutili, non efficaci come ampiamente acclarati e pericolosissimi.

Secondo i criteri di una medicina sana, prima di indurre intere popolazioni al vaccino, bisognerebbe a ognuno fare uno screening, prima di tutto se il paziente ha avuto già la malattia e pertanto escluso sin da subito dal piano vaccinale.

E poi la questione sulle vaccinazioni dei soggetti fragili ad essere vaccinati per primi, ci sa tanto di Politica perché tali dichiarazioni non trovano fondamento scientifico.


©NOC all rights reserved

Nessun commento:

Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.