Monte e le inaspettate "fiammelle" su e giù per il Comune - NOC Press

Cinque mesi fa, precisamente a luglio del 2018, c’eravamo lasciati con un interrogativo, quello di chi avrebbe gestito la struttura sportiva comunale di calcio di Monte Sant’Angelo, dopo la débâcle societaria dell’ASD Monte Sant’Angelo Calcio.
Questo perché fin quando la prima squadra calcistica montanara militava nella categoria di Promozione, la gestione della struttura era sua. Da lì non è cambiato nulla giacché il Monte Calcio oggi, impegnato in terza categoria, ha mantenuto la gestione della struttura comunale, diversamente da quello che si vociferava nei mesi estivi con l’ASD Accademia Calcio Monte.

Siamo nel mese di dicembre, ultimo giorno dell’anno 2018, e il brusio popolare ritorna a tuonare sull’ASD Accademia Calcio Monte. Nulla che fare con la gestione del campo sportivo comunale. Questa volta riguarda delle inaspettate visite delle Fiamme Gialle svolte nel Comune di Monte Sant’Angelo. In un comune con poco meno di 13mila anime la presenza di due Sottufficiali della Guardia di Finanza, giunti da Manfredonia, non è passata inosservata, provocando inevitabilmente commenti, con rumors che hanno indicato come primo attore Vittorio de Padova, Consigliere comunale di maggioranza con CambiaMonte, cui nella seduta del Consiglio comunale del 27 marzo il sindaco gli ha assegnato due deleghe, la prima come delegato del Consiglio alla frazione Macchia marina di Monte e l’altra all’area industriale. Secondo i rumors de Padova sarebbe stato ascoltato dai due Sottufficiali, una voce udita anche in altri ambiti istituzionali. Tuttavia de Padova asserisce il contrario, rimandando al mittente le voci costruite su di lui.

«Vittorio de Padova non è stato ascoltato. La Guardia di Finanza è salita su in Comune chiedendo quali e quanti contributi abbiamo dato all'associazione», la dichiarazione di Mimmo Rignanese, Capo Settore degli Affari Generali, raggiunto telefonicamente.

Stiamo parlando, come si è ben compreso, dell'Accademia Calcio Monte che nei giorni scorsi è stata “visitata” formalmente dagli agenti della Guardia di Finanza. Il motivo è stato quello di dar seguito a un esposto ricevuto in modo anonimo dove si accusava che Vittorio de Padova, fondatore e Presidente dell’ASD Accademia Calcio Monte, si sarebbe appropriato di 50, 60 mila euro dall'Accademia.

«Io, in qualità di Capo Settore del Comune di Monte Sant'Angelo, ho rilasciato una dichiarazione scritta dove attestavo che l'Accademia Calcio Monte non ha ricevuto contributi, supportata anche dal fatto che ad oggi è una delle pochissime associazione che non li ha ricevuti – ha proseguito al telefono il rag. Mimmo Rignanese-. Per quanto possa sapere, il tutto è stato causato da un esposto anonimo, che non ho visto, riguardante i bilanci dell'associazione. Posso affermare che nell'anno in corso (il 2018, ndr.) l'Accademia non ha ricevuto nessun contribuito ed è l'unica che paga l'utilizzo degli impianti sportivi».

La dichiarazione è chiara, zittendo quei rumors, ma anche la voce istituzionale che affermava che sarebbero state tre le persone ascoltate dalla Fiamme Gialle.

E allora, chi sarebbero queste tre persone? Una è Mimmo Rignanese, che lo ha confermato, l’altra sarebbe quella di Matteo Cotugno, istruttore dell’Accademia, che avrebbe consegnato alle Fiamme Gialle la documentazione dei bilanci dell’ASD Accademia Calcio Monte, come confermato dal de Padova; rimane la terza persona che se non è de Padova, chi sarà?

Vittorio de Padova, come Rignanese, è stato ascoltato telefonicamente, dichiarando che: «A me non hanno ascoltato, non mi hanno proprio chiamato (riferendosi ai due agenti della G.d.F., ndr.). Dato che c'è stato un esposto anonimo nei miei confronti perché io avrei percepito contributi dal Comune per la scuola calcio –ha proseguito de Padova-, chiaramente la Guardia di Finanza si è recata su al Comune per dei controlli, non trovando niente. Nell'esposto starebbe scritto che io mi sarei appropriato di 50, 60 mila euro dall'Accademia, soldi che l’associazione neanche riesce a raccoglierli. Infatti, non abbiamo mai fatto richieste di contributi al Comune, il quale ha rilasciato una dichiarazione dichiarando che l'Accademia Calcio Monte non ha mai ricevuto contributi, e neanche nella persona di Vittorio de Padova. Successivamente tutta la documentazione, dei bilanci e ciò che è inerente all'attività associativa, è stata portata presso la Guardia di Finanza per i dovuti accertamenti. Gli agenti delle Fiamme Gialle hanno ascoltato il Capo Settore Mimmo Rignanese il quale ha chiamato l'Accademia Calcio Monte, nella persona di Matteo Cotugno, chiedendo se l'associazione avesse percepito contributi dal Comune. La risposta è stata che l'Accademia non ha mai ricevuto contributi. Il tutto è stato verbalizzato da una dichiarazione cui è stata allegata la documentazione necessaria e consegnata alla Guardia di Finanza. Chi fa insinuazioni sull'attività dell'Accademia Calcio Monte sbaglia –ha tuonato il Consigliere e Presidente Vittorio de Padova-. L'associazione è pulita. Chi fa gli esposti anonimi abbia il coraggio di metterci la faccia, contrariamente a me che la faccia ce la metto ovunque, sia quando scrivo su facebook e anche quando devo fare un esposto. Noi facciamo le cose in modo pulito e chi scrive contro di noi, ripeto in modo anonimo, possono farlo per una vita. I soldi che percepisce l'Accademia Calcio Monte li spende tutti per l'attività preposta. La metà delle entrate serve per l'acquisto dell'abbigliamento sportivo, per le attività da svolgere, spese tutte fatturate e dichiarate. Con il resto si pagano le strutture utilizzate, si pagano i viaggi e loro mezzi, fatture tutte consegnate alle Fiamme Gialle, tant'è che dalle altre associazioni, come le nostre, siamo definiti pazzi perché noi forniamo servizi alla metà dei costi sostenuti da loro. Un esempio è la nostra trasferta a Udine, dove abbiamo fatto pagare 1 euro il costo del biglietto. Una somma pro-forma, un costo fittizio, perché tutto il resto è stato sostenuto dall'Accademia. Ribadisco –ha concluso de Padova-, gli altri possono dire tutto quello che vogliono, ma l'Accademia Calcio Monte è pulita sotto ogni aspetto e per le attività intraprese».

Vittorio de Padova conferma a gran voce di non essere stato ascoltato dalla Guardia di Finanza. Ovviamente queste sono dichiarazioni ufficiali, responsabilmente rilasciate, anche a fronte di verbali ufficiali protocollati dalle Fiamme Gialle.

Ora, sfatata la voce su de Padova e dopo aver compreso il motivo della visita di alcune “fiammelle” viste su e giù dal Comune di Monte, e dopo aver avuto conferma dai diretti responsabili associativi che i bilanci dell’ASD Accademia Calcio Monte sono in regola, in attesa della conferma delle Fiamme Gialle, a Monte Sant’Angelo si son viste altre “fiammelle” salire e scendere le scale di Palazzo di Città. Il riferimento è a quelle del cappello dei Carabinieri, la fiamma sempre accesa e vigile.

Difatti la vigilia di Natale un Ufficiale dell’Arma si è recato al Comune invitando formalmente il sindaco Pierpaolo d'Arienzo a un colloquio presso la locale stazione dei Carabinieri. Il motivo è per alcune dichiarazioni che il sindaco ha rilasciato agli organi di stampa sull’incendio del CCR –Centro Comunale Raccolta rifiuti-, avvenuto nella notte tra il 16 e 17 dicembre 2018. Le dichiarazioni prese in oggetto dai Carabinieri, che indagano sul caso, farebbero riferimento al termine “mafia”, più volte ripetuto sia sulla sua pagina facebook, il 17 dicembre 2018, sia agli organi di stampa all’uscita dalla Prefettura di Foggia, dopo il Coordinamento provinciale delle Forze di Polizia del 18 dicembre 2018, asserendo che il rogo sarebbe di stampo mafioso.

Da quello che si è potuto sapere, da fonti istituzionalmente autorevoli, il Sindaco avrebbe rilasciato all’Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri una dichiarazione ufficiale. Affermazioni, quelle del Sindaco, che da un sondaggio fatto in paese e scrutando i commenti sui social, non son piaciute alla maggior parte dei montanari, che hanno destato curiosità, in quanto se dette solo nel caso specifico fanno pensare a cose e/o fatti a conoscenza del Primo Cittadino. Il sindaco d’Arienzo ha fatto bene ad appellarsi alla popolazione affinché collabori con le Forze dell’Ordine. Pertanto tutti sono con lui affinché dica, se sa ciò che sa, nel bene della comunità, per la legalità, per la sicurezza dei montanari. L'attenzione, ovviamente, sia sul fatto, sia sulle dichiarazioni, da parte degli inquirenti è alta e il passaggio con d'Arienzo era obbligato. Un passaggio che, analizzato nella sua interezza e importanza, va a tutela del Sindaco, e questo è un bene condivisibile, per preservarlo, renderlo sicuro e anche mitigare ogni forma di allarmismo che si potrebbe creare tra i chiacchiericci popolari.

La parola "mafia, è usata, abusata, spesso inserita anche in ambienti al di fuori della vera specificità criminale; poi, se detta da un Sindaco in una precisa situazione di un atto che pur avendone tutte le caratteristiche, ebbene, allarma cittadini e gli inquirenti. Dosare, ogni tanto, le parole è un dovere comunicativo di chi ha cariche pubbliche e , nel caso, responsabili di un'intera comunità, che vuol uscire dal quel guscio granitico che da anni imprigiona un territorio per passate vicende, che potrebbero ritornare. E qui si chiede la forte, decisa, convinta e coraggiosa, responsabile azione di ogni montanaro, affinché Monte Sant'Angelo, #LaCittàdeidueSitiUNESCO, non venga più etichettata "la capitale della mafia garganica".

Buon anno a tutti. E che il 2019 sia davvero l’anno del giro di quella boa ancorata a vecchie etichette. 

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