Violenza sessuale. A Palmi e Roma arrestate persone - NOC Press

Violenza sessuale. A Palmi e Roma arrestate persone


PALMI (Reggio Calabria) - Hanno tentato di sottoporla con la forza a una perizia psichiatrica per farla dichiarare incapace di intendere e di volere, quattro familiari di una vittima di violenza sessuale avvenuta lo scorso anno a Palmi (Reggio Calabria), sono stati arrestati dai poliziotti del Commissariato con l'accusa di violenza e minaccia per costringere a commettere reato e intralcio alla giustizia.

L’indagine è collegata alla recente “Operazione Masnada” che aveva consentito l’individuazione di 20 persone, alcune anche minorenni, legate da parentele a vari esponenti di vertice di cosche di 'Ndrangheta, accusate di violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di due ragazze minorenni.

I poliziotti hanno accertato svariati e reiterati episodi di vessazione subìti da una delle giovani vittime da parte dei propri familiari, in particolare dal fratello, dalla sorella e dai rispettivi compagni, che, contrari alla sua scelta di denunciare, hanno costantemente ostacolato la sua collaborazione con gli investigatori, tentando in svariati modi di farle ritrattare quanto già dichiarato davanti all’autorità giudiziaria.

In particolare, i familiari avrebbero invitato la ragazza a tentare il suicidio, disattivato la sua scheda telefonica e provato a farla passare per “pazza” rendendo inattendibili le sue dichiarazioni.

Gli indagati sono stati messi agli arresti domiciliari e nel corso delle perquisizioni personali e locali gli agenti hanno sequestrato dispositivi elettronici, informatici e telefoni cellulari.


ROMA - Arrestato dai poliziotti della Squadra mobile di Roma l’uomo che il 30 settembre 2022 si era reso responsabile di violenza sessuale e rapina aggravata nel quartiere Garbatella di Roma.

Le indagini degli investigatori, iniziate subito dopo i fatti, hanno portato alla svolta grazie a un altro episodio di violenza sessuale commesso dall’uomo ad Anzio (Roma), lo scorso maggio, per cui è finito in carcere.

Durante gli accertamenti gli investigatori hanno riscontrato analogie nel modus operandi utilizzato nei due episodi di violenza sessuale e, grazie alla preziosa collaborazione delle vittime e alle perizie svolte dalla Polizia scientifica, è stato possibile attribuire entrambi gli episodi all’indagato.

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