Nuovo assalto a un portavalori e sempre nel cerignolano, sulla A14. Fallisce il colpo. Ma era davvero per portarlo a termine? - NOC Press

Nuovo assalto a un portavalori e sempre nel cerignolano, sulla A14. Fallisce il colpo. Ma era davvero per portarlo a termine?


"Immagine d'archivio"





Erano circa le ore 07:20 quando una banda armata, di persone non quantificate con i volti travisati, ha assaltato un portavalori della IVRI, precisamente nel tratto autostradale della A14, tra Cerignola e Canosa, al km 609,8 nei pressi del bivio della A16.

Scene di terrore quelle viste e vissute da che chi era a bordo dei sui mezzi, mentre stava transitando da quelle parti. Oltre ai colpi di arma da fuoco, moto pesanti, gli assaltatori hanno bloccato le due carreggiate rispettivamente con due veicoli in fiamme.

Secondo le prime ricostruzioni e dalle informazioni fornite dalla stessa IVRI, i rapinatori non avrebbero sottratto nulla. Insomma, ancora una volta sono andati via a mani vuote, senza bottino.

Un caso?

Una prova sul campo come più volte abbiamo sostenuto per testare tempi, modalità, interventi, logistica e tutto ciò che serve per un assalto?

E poi, possibile che se c’era molto denaro gli assaltatori hanno abbandonato il colpo?

Dubbi, leciti da chi da anni segue le loro “vicende”, le studia, le analizza nei minimi particolari, finanche fornendo agli inquirenti particolari che apparentemente non sono rilevanti e poi diventano fondamentali per tracciare profili e dinamiche e controazioni da intraprendere. Particolari che non si vuol svelare pubblicamente perché determinanti per chiudere un caso, ottenuti con nostre indagini, anche rischiando in prima persona. Non siamo nuovi a tutto ciò, noi N.O.C., a indicare questa via. Le nostre inchieste “Four Pointed Stars” sono a controprova di ciò che è accaduto, accade e potrebbe accadere.

Ma andiamo nei dettagli.

Durante l’assalto per la rapina, oltre alle due autovetture in fiamme per bloccare le due carreggiate, dall’una e l’altra parte dell’autostrada, sono stati esplosi diversi colpi d’arma da fuoco con munizionamento pesante, che hanno scheggiato i vetri del portavalori blindato, facendo rimanere fortunatamente illese le Guardie Giurate particolari presenti all’interno. Pare che gli assaltatori abbiano deciso di desistere per poi fuggire, ma questa volta senza lasciare dietro di loro sull’asfalto le famigerate stelle a quattro punte, per rallentare a corsa delle forze di polizia e, guarda caso, senza utilizzare altri mezzi pesanti per sfondare il blindato. Insomma, un’azione irrituale nel campo degli assalti ai portavalori, che nella “grande scuola” cerignolana-andriese è materia d’obbligo, e questo le forze di polizia lo sanno molto bene. Come sanno anche che durante l’assalto, e durante la fuga gli assaltatori inibiscono tutte le frequenze radio con particolari scanner multifrequenze e scelgono vie e tratturi per scomparire.

L’area dell’assalto si prestava bene alla fuga, con vie secondarie, come quella di altri scenari come il bivio per Castelluccio dei Sauri sulla statale Candela – Foggia. A ciò nasce una domanda: se si conoscono queste dinamiche, perché invece di giungere sul posto in massa le auto dello Stato non hanno “solcato” sentieri secondari? Ecco che vuol dire essere N.O.C., conoscere, informarsi, analizzare, ponderare, indagare e risolvere.

Sul posto sono giunte unità della Polizia Stradale che hanno effettuato i primi rilievi. Son in corso indagini serrate e controlli a tappeto lungo tutto il perimetro interessato, oltre che nelle aree di maggiore densità dove in altre occasioni hanno trovato materiali, armi e vari strumenti degli assaltatori.

Per tutta la durata della azione criminale e dopo per i rilievi, il tratto autostradale in oggetto è stato chiuso al traffico, dirottando i veicoli sulle strade limitrofe.



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