Latina, sedici arresti per corruzione: c’è anche la sindaca di Sabaudia. Pm: “Favori a tutti gli stabilimenti balneari” - NOC Press

Latina, sedici arresti per corruzione: c’è anche la sindaca di Sabaudia. Pm: “Favori a tutti gli stabilimenti balneari”





I carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina insieme ai militari dei Comandi Provinciali di Roma e Varese hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Latina nei confronti di sedici indagati, tra cui anche una destinata alla sindaca di Sabaudia Giada Gervasi (ai domiciliari). 

Nel procedimento, che coinvolge amministratori, funzionari pubblici e imprenditori si contestano, a vario titolo, i reati di corruzione, peculato e falso ideologico. In particolare, alla prima cittadina, vengono contestati 11 episodi di turbativa d’asta e uno di corruzione. La prima cittadina è stata eletta alle amministrative del 2017 sostenuta da liste civiche. 

Secondo quanto emerge da una nota diffusa dal procuratore di Latina Giuseppe De Falco, tutte le quarantacinque attività balneari presenti sul lido di Sabaudia avrebbero goduto, nel tempo, di favoritismi e privilegi all’interno del Comune di Sabaudia. In base a quanto accertato dagli inquirenti “alcuni dipendenti pubblici sarebbero, in concreto, i titolari di alcuni stabilimenti e chioschi oggetto di favoritismi”.

L’attività di indagine, condotta dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dai sostituti Antonio Sgarrella e Valentina Giammaria, è iniziata nel novembre 2019 a seguito dell’incendio alla centrale termica dell’Ente Parco Nazionale del Circeo e alle minacce al Comandante della Stazione Carabinieri Forestali “Parco di Sabaudia”.

Le indagini sono durate più di sette mesi e, si legge ancora nella nota della procura, “hanno accertato e ricostruito undici episodi di turbativa d’asta, la formazione di innumerevoli atti falsi, nonché condotte corruttive che sarebbero state poste in essere dal sindaco di Sabaudia e da amministratori comunali, in concorso con imprenditori e funzionari comunali”. 

Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori è finita soprattutto "la Coppa del Mondo di canottaggio", che si sarebbe dovuta svolgere a Sabaudia nel 2020, con riferimento alla quale appaiono favorite ditte compiacenti all’amministrazione comunale, sia nella realizzazione del campo di gara sia nell’affidamento del servizio di manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica, per un giro di affari di circa 1 milioni di euro.

L’indagine ha permesso inoltre di individuare rilevanti irregolarità nell'ambito del controllo delle assegnazioni delle concessioni demaniali, rilasciate dal Comune di Sabaudia per lo svolgimento delle attività balneari. Tutte le quarantacinque attività presenti sul lido, in particolare, avrebbero goduto, nel tempo, di favoritismi e privilegi all'interno del Comune di Sabaudia.

Gli investigatori hanno accertato come il Comune di Sabaudia abbia, in ragione della “vicinanza” ad alcuni stabilimenti e chioschi del litorale, sospeso il procedimento di revoca delle concessioni demaniali che, a seguito di controllo, erano risultate irregolari. Sono emersi episodi di peculato, corruzione e falso che risulterebbero compiuti da appartenenti ai Carabinieri Forestali di Sabaudia, con riferimento alla falsa attestazione della necessità, per presunti motivi di incolumità e sicurezza pubblica, di interventi per il taglio di alberi, al fine di favorire ditte compiacenti, alle quali dette opere venivano affidate.

Episodi di turbativa d’asta del direttore del Parco del Circeo dell’epoca che aveva affidato ad alcuni imprenditori a lui vicini la realizzazione di progetti sul cambiamento climatico, prima ancora che la relativa determina fosse discussa e approvata.

In accoglimento della richiesta formulata dalla Procura di Latina ad aprile 2021, a dodici indagati è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari e ai restanti quattro è stata applicata la misura cautelare del divieto o dell'obbligo di dimora, insieme alla misura dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici, dai servizi e con il divieto di esercitare la professione per 12 mesi.


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