Arrestati autori e mandanti di 4 lupare bianche - NOC Press

Arrestati autori e mandanti di 4 lupare bianche






Arrestate otto persone in provincia di Bari e Barletta-Andria-Trani, responsabili, a vario titolo, di omicidio premeditato, violazione della legge sulle armi e delle misure di prevenzione, distruzione di cadavere, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, estorsione aggravata. Per tutti i reati descritti è stata inoltre contestata l’aggravante mafiosa.

Le indagini, della Squadra mobile di Bari e del Commissariato di P.S. di Canosa di Puglia, hanno consentito, anche grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, di dare una lettura unitaria delle attività illecite gestite dagli indagati, principalmente del traffico di sostanze stupefacenti e delle estorsioni nel territorio canosino.

I fatti contestati riguardano gli omicidi di D’Ambra Sabino cl.’76, avvenuto in Canosa di Puglia il 14 gennaio 2010, di Vassalli Giuseppe, cl.’89, avvenuto in Canosa di Puglia il 18 agosto 2015, Sasso Sabino cl.’82 e Sorrenti Alessandro cl.’77, avvenuti in Canosa di Puglia e Minervino Murge il 1° dicembre 2003; riguardano, inoltre, la violenza e minaccia usata nei confronti di un ufficiale di polizia giudiziaria, all’epoca  dei fatti in servizio presso il Commissariato di P.S. di Canosa di Puglia, realizzata il 7 agosto 2014 attraverso l’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dell’autovettura a lui in uso, parcheggiata nei pressi di quell’Ufficio di Polizia; ed infine l’estorsione commessa ai danni di alcuni addetti di un luna park itinerante, allestito per la festa patronale, costretti a corrispondere la somma di 2000 euro a titolo di “protezione” ed a seguito di un’azione intimidatoria, consistita nell’esplosione di ben 53 colpi di fucile mitragliatore tipo kalashnikov, all’indirizzo di attrazioni ludiche, automezzi e roulotte dei giostrai.

In particolare, in relazione agli omicidi, tutti risultano essere stati commessi con il metodo tipico della c.d. “lupara bianca”. Le quattro vittime (conosciute e compartecipi delle azioni delittuose commesse dagli indagati, in particolare nel traffico e nello spaccio delle sostanze stupefacenti), secondo le risultanze investigative vagliate positivamente dal GIP, vennero attirate con l’inganno nelle campagne dei Comuni del nord barese di Canosa di Puglia e Minervino Murge (BAT), uccise a colpi di pistola e, successivamente, i loro corpi dati alle fiamme. In un caso, ad una delle vittime venne anche fracassato il volto con un masso.


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