Editoriale. Foggia, “nun è na barzellett”. E mo s sciogl... e mo s sciogl... e mo s sciogl - NOC Press

Editoriale. Foggia, “nun è na barzellett”. E mo s sciogl... e mo s sciogl... e mo s sciogl

 




"E...che dè... e che dè... e che dè"

Editoriale

Quest'ultimo “inciampo” politico e Istituzionale potrebbe davvero mettere a repentaglio la vita del Consiglio Comunale del Comune di Foggia.

Le ultime vicende che la stanno caratterizzando potrebbero essere la punta di un iceberg che molti conoscono e tanti hanno coperto con le acque melmose di un sistema che della legalità ne fa più di un proclama che una virtù.

Le dichiarazioni che a tempo debito fece il Procuratore Capo della Repubblica della Procura di Foggia, dott. Vaccaro, durante l'ormai famosa conferenza stampa svolta nella Questura di Foggia in occasione degli arresti dei cinque imputati per l'assassinio dell'esercente Francesco Traiano, oggi stanno prendendo sempre più corpo e seguito nelle indagini svolte dagli inquirenti. 

Non solo impianti di videosorveglianza negati, non solo presunte tangenti tra consiglieri e imprenditori, non solo la presunzione di presenza di un sistema a “piovra” tra la politica foggiana e le “batterie” locali, bensì favori a mo' di dire amichevoli per loro ma non per la giustizia che oggi sta disegnando un sistema di ombre e di sotto banchi che potrebbero prefigurare la definitiva débâcle del Consiglio Comunale.

Foggia “nun è na barzellett”. E mo s sciogl...e mo s sciogl... e mo s sciogl.. 

Basterebbe la firma di un paio di Consiglieri, o la responsabilità di tutti nel riconoscere il fallimento di questa consiliatura per mandare a casa un intero Consiglio Comunale nato già con discussi consensi. Le lotte intestine tra le controparti politiche consiliari non sono una prova ma l'epilogo di una verità celata che a suon di proclami, comunicati, andirivieni da Notai, evidenziano ciò che andrebbe portato in Procura piuttosto che sui giornali. Atteggiamento poco responsabile se davvero si vuole il bene di una comunità. 

Gli stessi che oggi sono anche al vaglio di una commissione antimafia che con l'accesso agli atti, sta valutando se commissariare o meno il comune delle tre fiammelle.

Le indagini non sono a favore dell'assise tant'è sono mirate a far luce su un sistema ombrato nel ridare lucentezza a quell'acqua melmosa che sta abbracciando l'iceberg.

La provincia di Foggia ormai è nota purtroppo per la cosiddetta quarta mafia, dove la “società” foggiana è il vertice in assoluto e indiscusso di un sistema che oltre a controllare le mafie provinciali, controlla ed estorce imprese locali e a quanto pare anche i colletti bianchi.

Ed è anche tra i territori che potrebbe diventare tra quelli con maggior numero di comuni commissariati per infiltrazioni mafiose o presunte tali, in base agli articoli di legge vigenti e regolamentati dal TUEL.

Se questa non è una barzelletta, poco ci manca perché rasenta il ridicolo.

Che la legge faccia il suo corso, ridia legalità alla Capitanata e sbatta nelle patrie galere coloro che questo territorio lo hanno inquinato.



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