Le iniziative contro la violenza sulle donne dei ragazzi della "Giovanni Tancredi - Vincenzo Amicarelli" di Monte Sant'Angelo - NOC Press

Le iniziative contro la violenza sulle donne dei ragazzi della "Giovanni Tancredi - Vincenzo Amicarelli" di Monte Sant'Angelo

Le iniziative delle allieve e degli allievi dell'Istituto Comprensivo Statale "Giovanni Tancredi - Vincenzo Amicarelli"
a cura della Prof.ssa Donata dei Nobili

Le donne non sono rispettate. I ragazzi delle scuole di Monte Sant'Angelo lo vogliono dire in modo chiaro: "Chi non rispetta l'altro provoca violenza". E le violenze sono tante, sono pratiche di vita espresse nella propria casa, nella propria comunità, ma  gridate nelle piazze, nei tribunali per non dimenticarle e per rifiutarle. Le tante donne per dire in coro “non una in meno” non aspettano il giorno particolare, il 25 novembre, ma lo denunciano nel silenzio del privato tutti i giorni.

Il 25 novembre è  stata la giornata contro la violenza sulle donne, la giornata contro il femminicidio. Nelle piazze, si sono incontrati cortei di ragazze e donne, che hanno manifestato per il rispetto e l'autodeterminazione. Le scuole, luoghi di formazione, hanno dato un loro contributo per dire “stop alla violenza” e far crescere la coscienza collettiva. A scuola, gli alunni hanno condiviso con le insegnanti  momenti di  progettazione  e di ricerca,  per conoscere le origini delle violenze sulle donne. I dati degli abusi, delle molestie e dei femminicidi continuano a descrivere una realtà sociale bloccata, fredda, insostenibile, insensibile ai crimini, che si consumano ogni giorno a danno delle donne. La dirigente scolastica, dell'Istituto Comprensivo Statale "Giovanni Tancredi - Vincenzo Amicarelli", Matilde Iaccarino,  è consapevole di quanto accade nelle città e nel chiuso delle abitazioni private, ma è anche cosciente che le diverse violenze sono e restano silenziose, senza parole, mute e spesso accettate. E' questa la ragione che la indotta ad affermare: "Ho voluto fortemente una giornata dedicata a questo tema sia nella scuola primaria sia nella scuola secondaria di primo grado. La giornata internazionale contro la violenza sulle donne dà uno spunto per ragionare di pari opportunità, di rispetto per la volontà femminile, di autodeterminazione spesso limitata, negata in questo nostro Sud. Gli uomini e le donne sin da bambini devono essere educati al rispetto, alla gestione degli impulsi, del possesso, della gelosia, per sviluppare personalità armoniche e un domani rapporti d'amore basati sullo scambio, sulla reciprocità e sul rispetto delle scelte e anche degli errori dell'altro". Un pensiero, questo, che è entrato nella scuola di Monte Sant'Angelo ed è stato condiviso dagli allievi, dai docenti, dagli operatori scolastici, dalle famiglie e dai cittadini. Tutti loro sanno che la violenza diventa arbitrio, crimine quanto non viene raccontata, capita, spiegata e contrastata. Visioni che pongono delle domande alle tante educatrici ed ai tanti educatori. E' con questa ragione che le insegnanti Ciuffreda Colomba e Guerra Angela Maria hanno pianificato le attività didattiche di quest'ultimo periodo. Nella settimana passata le due maestre, con le bambine e i bambini della classe II A e I D dell’Istituto Comprensivo “G. Tancredi –V. Amicarelli”,  hanno lavorato su alcuni principi sanciti dalla Convenzione ONU e sui diritti dell’infanzia del 1989.
In classe, hanno parlato di temi delicati e difficili. Ai piccoli bambini sono state raccontate con delicatezza e professionalità storie di vita quotidiana, storia di un amore negato che uccide.  Le due insegnanti hanno narrato storie di rispetto umano con semplicità, ponendo molta attenzione agli aspetti emozionali dei loro allievi. A scuola, hanno letto L’isola degli smemorati di Bianca Pitzorno. Per completare i loro racconti, hanno visionato il film d’animazione, tratto dall’omonimo romanzo e prodotto in collaborazione con l’UNICEF.  Il libro e il film evidenziano il bisogno umano di esigere i diritti fondamentali ad avere una casa, cibo, protezione, a non essere separati dai fratelli, a essere trattati con affetto, a non fare lavori faticosi, a ricevere un’istruzione, a giocare. Con l'ausilio di questi mezzi didattici, le due educatrici hanno consolidato, inoltre, gli apprendimenti dei bambini con un video sul libro di Anna Sarfatti, Quante tante storie.

 Il testo illustra uno dei traguardi fondamentali che la società non ha ancora raggiunto: quello delle pari opportunità. Gli alunni, parlando delle loro giornate, hanno appreso che, spesso, le bambine giocano con le bambole, i bambini con le costruzioni; le bambine fanno danza, i bambini giocano a calcio. Ma chi lo decide? La parità tra maschi e femmine è un principio sancito dalla Costituzione (Art. 3), eppure ancora oggi è un obiettivo lontano.
Poi, la raccolta di filastrocche, immediate e ironiche, ha trasportato le bambine e i bambini in un mondo libero e fiabesco, dove è possibile scegliere di fare la casalinga o la calciatrice, l’accompagnatrice di sirene in fondo al mare o, perché no, la cerca-cose. Attraverso i disegni, i testi, letti e drammatizzati, i dialoghi tra i personaggi della storia hanno creato le condizioni scolastiche per far riflettere gli allievi sul tema della parità tra maschi e femmine. I bambini hanno scritto “Pensieri dolci” con l’obiettivo di apprezzare il valore del genere opposto. Da ultimo, hanno discusso, usando la giusta dose di sensibilità, del sorriso che la donna, anche all’interno della propria famiglia, è costretta a manifestare, nonostante, a volte, si trovi in situazioni difficili. L’arte li ha ispirati e i bambini hanno voluto intingere le mani nel colore rosso, come simbolo della violenza contro le donne, per, poi, imprimere le loro mani su dei cartelloni. E' stato questo il loro modo per dire "fermiamo la violenza sulle donne".

Nell' aula, i bambini hanno creato una “Sedia Rossa”, monito contro la violenza sulle donne e stimolo a favore di una cultura di parità. L’attività scolastica, anche se ha trattato questioni aperte forti, è stata condivisa con un abbraccio, perché ritengono che  la condivisione non può che fare bene. Allora, come contagiare gli altri? Pare che il mondo della scuola locale sia già stato contaminato. Gli alunni delle classi quinte, con un fiocco rosso, simbolo della giornata, accompagnati dalle loro insegnanti, Anna Mangano, Angela Piemontese, Caterina Notarangelo, Grazia Granatiero, Laura Rago, Libera Maria Piemontese, Maria Fidanza, Roberto Granatieri e Vincenzo Ciuffreda, sono stati ospiti della scuola secondaria di primo grado "G. Tancredi - V. Amicarelli". Le scolaresche sono state accolte dagli  alunni delle classi terze e dalle loro docenti. La loro piazza è stata la palestra scolastica, mentre il loro palcoscenico la scuola. Lì, in questo spazio educativo, sono stati  coinvolti in attività musicali, teatrali e ricreative.

Il programma della giorata è stato ricco e la scenografia bella, vivace e dialogante. L'accoglienza dei ragazzi ha avuto momenti intensi di storia dei miti greci, di musica contemporanea, di drammatizzazioni tematiche e di balli liberi, tutto abbracciato da tanti colori e tanta gioia.
Ma che cosa è successo in quella scuola di Monte Sant'Angelo?

La docente Donata dei Nobili ha proposto un powerpoint intitolato "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne". Il lavoro è stato realizzato per mostrare  le radici culturali della violenza maschile sulle donne. Lo stesso significato è stato dato dalla docente Raffaella Renzulli, che ha proposto diverse poesie, recitate dagli allievi. A dare un'atmosfera di festa, di gioia sono stati i canti: "Quello che le donne non dicono" di Fiorella Mannoia e "Skyscraper" di Demi Lovato, il monologo di Maryna "Stop al Femminicidio" e il balletto sul testo cantato da Fiorella Mannoia "Nessuna Conseguenza", preparato dalla docente Giovanna Prencipe. Le musiche, adattate dal docente Michele Guerra, sono state coinvolgenti e emozionanti. Diciamolo: la comunità scolastica ha vissuto momenti meravigliosi e educativi in un luogo inondato da tanti cartelli con scritte colorate, realizzati dagli allievi con la supervisione del docente  Luigi Guerra.
A fine giornata, è esplosa la meravigliosa creatività della comunità scolastica. Dopo il canto conclusivo “Vietato morire” di Ermal Meta, i tanti e chiassosi ragazzi e ragazze hanno demolito un muro simbolico, colorato di rosso. Quel muro è caduto, adesso tocca demolire i tanti muri che vivono nei palazzi, nelle case, ma anche nella mente di tante brave persone.
E' stata una fantastica giornata, quella del 25 novembre. Un giorno di festa che ha dato voce a tanti, ragazzi e docenti, ma anche alla Dirigente scolastica, che, anche nel chiasso della felice giornata educativa, non minimizza le tante discriminazioni di genere esistenti. A conclusione della giornata, ha svelato il suo pensiero, dicendo: "La violenza sulle donne non è solo fisica, ma psicologica e nel mio lavoro spesso incontro donne imprigionate nel ruolo archetipico di madre e vestale o donne, magari giovanissime, che temono di prendere il volo, perché vittime di rapporti svalutanti, prive di autonomia economica e intellettuale.

Ecco la scuola ha un ruolo fondamentale nell'azione culturale di spezzare le catene di un mondo spesso declinato al maschile. Le ricche manifestazioni scolastiche di oggi, a Monte Sant'Angelo come in tutte le scuole del Mondo, ci hanno lasciato un chiaro messaggio: lavoriamo con i bambini e sui giovanissimi di oggi,  affinché le donne di domani sappiano riconoscere la strada della propria libertà, della propria responsabilità e rompere i muri di silenzi per far si che i bambini  diventino uomini capaci di amare donne libere e indipendenti".
Nella scuola "G. Tancredi -V. Amicarelli" le parole e i pensieri della comunità scolastica continuano a parlare di un mondo plurale, aperto al rispetto, alla crescita personale e civile e alle tante diversità, che rendono affascinante l'esistenza. 

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